24 Novembre 2014
L’ARCIVESCOVO CREPALDI A TRISTE PER LA 64^ FESTA DEL RINGRAZIAMENTO

Si è tenuta nella chiesa di San Giacomo Apostolo a Trieste domenica 23  novembre la tradizionale Giornata del Ringraziamento organizzata da Coldiretti Trieste, giunta alla 64a edizione. È stato l’arcivescovo di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi a celebrare la S. Messa, durante la quale gli agricoltori delle sezioni di Duino Aurisina, Sgonico e Monrupino, San Dorligo della Valle e Muggia, Trieste hanno offerto all’altare i prodotti agricoli del territorio. Al termine della celebrazione eucaristica si è tenuto un piccolo buffet offerto dagli agriturismi e dalle aziende di Campagna Amica. “Ogni anno questo evento rappresenta per noi il momento del grazie a nostro Signore per i frutti della terra – sottolinea Alessandro Muzina, presidente di Coldiretti Trieste – ma anche per un’analisi di ciò che è stato l’ultimo anno in termini politico sindacali. L’annata agraria appena trascorsa è stata a dir poco complicata, con una stagione che ha messo a dura prova le imprese agricole di tutti i comparti produttivi a causa di un eccesso di piogge a dimostrazione di come il nostro Paese si trovi in condizione di estrema fragilità. Siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici – ha detto ancora Muzina - che si sono manifestati quest'anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. L’Italia  ha perso negli ultimi venti anni il 15% delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato. Per proteggere il territorio ed i cittadini – ha aggiunto Muzina - l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola che ha visto chiudere 1,2 milioni di aziende negli ultimi venti anni”.
Il risultato è che nell'82% dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo. A questa analisi non si sottrae di certo il nostro territorio e gli esempi purtroppo tragici di Muggia  lo stanno a dimostrare.
A questo aggiungiamo anche le continue distorsioni che il nostro Paese vive e continua a vivere anche nel concetto del Made in Italy che il settore agroalimentare rappresenta per primo. Per garantirsi una adeguata disponibilità di cibo nel tempo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola.
Ed è nel concetto di difesa dei valori del Paese che evidentemente Coldiretti essendone forza amica ha dato avvio e  consolidamento del progetto di Campagna Amica,  strumento, messo a disposizione delle proprie imprese agricole rendendole protagoniste e dando loro la possibilità di scardinare le malsane logiche di errate distribuzioni del valore che vedevano la parte agricola come l’ultima componente a cui rispondere.
Campagna Amica oggi rappresenta in tutti i  territori valore d’impresa, valore sociale e momento atteso e io aggiungo valore occupazionale. Attraverso questo progetto, che per la nostra provincia significa attualmente una presenza con 3 mercati fissi, il sabato in forma alternata a piazza Goldoni e Campo San Giacomo, e il martedì in piazza Vittorio Veneto, Coldiretti ha voluto e saputo realizzare un nuovo modo di rendere protagonista la nostra agricoltura non più solo produttrice di materie prime ma di cibo.”